Tutela di imprese e lavoratori: il Governo attiva il bonus Sud
I tentativi di superamento della pandemia e le drastiche misure adottate per contenere la diffusione del nemico invisibile che, già da un anno, mette a dura prova l’Italia e il mondo intero, rientrano in un percorso piuttosto difficile e inaspettatamente lungo e di conseguenza obbliga lo Stato a prendere decisioni per la tutela di imprese e lavoratori che vivono una situazione alquanto spiacevole e dura.
Perdite di rendite e diminuzione del fatturato, sono solo due delle tante conseguenze dovute all’impatto che la pandemia ha avuto sulle attività lavorative e che, di certo, mandano dei campanelli d’allarme alla politica di aiuti in favore di quanti ogni giorno cercano sostegno e garanzie proprio da un punto di vista lavorativo.
Di certo la grave crisi ha cambiato dall’interno i comportamenti e il modus operandi di molte aziende, accelerando perfino l’arrivo di nuove ulteriori tecnologie che hanno modificato anche il carattere dei mercati non solo interni, ma anche internazionali. Ciò ha inevitabilmente evidenziato l’aumento esponenziale del debito pubblico rispetto al PIL: una serie di reazioni a catena ha fatto sì che il Governo adottasse opportuni provvedimenti per tentare di ripristinare la situazione e trovare un punto di incontro con i lavoratori dei diversi settori.
Una prima soluzione, finalizzata proprio alla ripresa economica, e che interessa pienamente la crescita di imprese e startup, è contemplata dalla legge di Bilancio 2021 per la quale vengono proposte agevolazioni finanziarie, raccolte con il nome di bonus Sud, credito di imposta per investimenti nel Mezzogiorno e l’innovazione e visto “lavoro autonomo-startup”. La nuova manovra prevede da una parte il rifinanziamento di misure già note alle imprese italiane, da un’altra parte l’introduzione di nuovi incentivi per l’unione di più imprese in un’unica realtà.
Obiettivo finale la tutela di imprese e lavoratori che, durante tutto l’anno 2020, hanno registrato un calo nel fatturato e sono state costrette a sospendere l’attività per arginare i costi statali legati alla struttura nella quale svolgono le mansioni e alle paghe dei lavoratori che, repentinamente, si sono ritrovati da un giorno all’altro in cassa integrazione.
Interventi anche in favore delle attività di ricerca e sviluppo nelle regioni meridionali, isole incluse. In base alla tipologia di azienda, si potrà beneficiare di incentivi pari a: 25% per le grandi imprese con almeno 250 persone e con un fatturato di almeno 50 milioni di euro; 35% per le medie imprese con almeno 50 persone e un fatturato di almeno 10 milioni di euro; 45% per le piccole imprese con meno di 50 persone e un fatturato non superiore a 10 milioni di euro.
Per quel che riguarda gli investimenti produttivi nell’ambito tecnologico in un’ottica di Recovery plan, la Manovra 2021 prevede un finanziamento pari a 250 milioni di euro annui per il periodo 2021-2023, al fine di investire su macchinari, impianti e attrezzatture e digitalizzare le aziende. Bonus che si applica a tutte le strutture produttive in Italia con un duplice obiettivo: stimolare gli investimenti privati e fornire stabilità economica alle imprese.
Interventi applicati anche alle industrie: grazie alla Legge di Bilancio, è infatti prevista la riqualificazione produttiva delle aree industriali a rischio. Tra gli obiettivi del decreto, figura anche il sostegno al turismo tramite la stipula di contratti di sviluppo: soluzioni per dare man forte ad un settore che, specialmente nel Mezzogiorno, risente pienamente di tutti gli effetti dell’emergenza sanitaria.
Quello della digitalizzazione è un processo che, in un periodo così delicato, soprattutto per l’Italia, interessa gran parte degli ambiti socio-lavorativi. Già da un anno, a partire proprio dallo scoppio della pandemia globale, migliaia di aziende sono corse ai ripari e hanno dovuto modificare le loro abitudini e attività, in primo luogo dall’interno, per proseguire la loro attività in modo efficace e soprattutto efficiente.
La reazione di molte attività è stata immediata: attraverso gli strumenti digitali, è stato infatti possibile sperimentare nuove soluzioni che hanno rappresentato una vera e propria innovazione nel campo lavorativo al punto che si è via via rafforzato il processo di digitalizzazione. Grazie a ciò e ai provvedimenti per la tutela di imprese e lavoratori, si è quindi generata una rivoluzione che pian piano ha coinvolto commercialisti, consulenti, imprenditori e molte altre figure specializzate che cercano sempre più di soddisfare la loro clientela.
Con la digitalizzazione aziendale è possibile svolgere funzioni basilari, attraverso programmi opportuni, che, precedentemente, venivano effettuate su carta. Vediamone alcune:
Gestione delle fatture e dei documenti online che prevede la creazione di uno spazio sicuro dove gestire materiale interno e proveniente da fonti esterne;
Creazione di fascicoli pensati per i clienti, tutti raggruppati in un unico file da inviare e scaricare in piena autonomia;
Gestione della firma digitale per i documenti condivisi, funzionalità che mira alla riduzione dei tempi e della gestione dei contratti a valore legale;
Business Performance, strumento di verifica, a partire da grafici sintetici, che illustrano il monitoraggio della performance del cliente in modo semplice e intuitivo.